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Ruah...

Dal miracolo al sacramento verso la prova della verità;il Risorto si consegna e consegna la sua causa.
Pasqua come sorgente della vera fede; con l'intelligenza delle scritture; radice di perdono e di vita nuova.
Quanta e quale bellezza,unitarietà e attualità.... ora ben vengano i testimoni e i martiri.


La follia dell’amore divino(Laetare)

Il figlio innalzato(hypsosis),segno di un amore inaudito e folle.
Cur Deus homo?Per salvare il mondo,perché nessuno muoia … ma abbia la vita eterna!


Tutto raccontato dal vangelo di Giovanni,il fiore delle sacre Scritture(Origene),che riassume per tutti i tempi l’intero messaggio cristiano della redenzione.

Davanti la croce di Cristo si decide il destino del mondo;ecco il nuovo giudizio.Giudizio del giudizio,condanna della condanna….. se Dio ci avesse amato di meno!La croce è il trono regale del Salvatore del mondo.. e la Pasqua comincia dal Calvario….La croce è il momento della verità della separazione,tra luce e tenebra,bene e male.

Le sette parole di Gesù in croce hanno una precisa trama teologica,sono come lampade che illuminano la nostra coscienza nel cammino sostanziale di conversine e santificazione.

La storia di Nicodemo,come la samaritana e il cieco nato… non solo candidati alla fede ma emblema di altrettanti atteggiamenti interiori di fronte a Dio(nuova rinascita,il nuovo battesimo)
Nicodemo,scriba,anziano,spaventato,non eroe..... lento,confuso…..come me,come tanti,ma in ricerca…

Salmo 136:(Quasimodo…) e quale pathos! La perenne ballata degli esuli di sempre…guerra,fame,sete…

Siamo allergici alla luce? Abbiamo più paura del bene che non del male,della luce e non delle tenebre?
Testimoniamo Dio alla luce del giorno,con i fatti e in verità!La ricerca autentica è quella che ci fa passare dal “noi sappiamo” al “Io vi dico”.. per una risposta libera,personale,liberante,senza nessun privilegio ma responsabilità e coscienza audace.

Diamoci le vere crisi.. quelle davanti al giudizio di Dio,ricco di misericordia…..Facciamoci attrarre dal suo pazzo amore,avviciniamoci sempre più al Calvario ..perché ci abbracci senza staccare le sue braccia dalla croce.
Il linguaggio dell’amore è il più universale e concreto,ci permette,fra l’altro,di non nascondere il male,sia personale sia degli altri,ma di superarlo e vincerlo.
Camminiamo verso una nuova interpretazione della Storia, sia personale e sia universale.

Percorriamo la verticale dell'amore vero, che porta a praticare la giustizia nella verità e dove la misericordia prevarrà sempre su ogni miseria umana.
Nel segno della fedeltà di Dio che trova nel Crocifisso la necessitas e la parresia più sublime e drammatica
Vinciamo il peccato contro lo S.Santo... basta angoscie, disperazioni, giustificazioni e mistificazioni..
Arrivi il tempo della verità frutto della misericordia e delle opere buone  come segni di rinascite interiori.

La verità è aderire all’amore e al piano della salvezza…. Se siamo fuori…. Ecco il giudizio!
La morte di Dio,per il credente,è preludio della Pasqua,è evento di condivisione e d’amore,è la sconfitta del male e primizia di cieli e terra  nuovi…Ma può essere anche,purtroppo, dramma senza fine dell’umanesimo ateo..

Giovanni Paolo II°(Dominun et vivificantem 38):”L’ideologia della morte di Dio,in teoria e in pratica,è l’ideologia della morte dell’uomo”. Dio quanto è vero e quanto è folle negarlo a scapito dell’uomo!!
Dopo Auschwitz si può credere?Si può,si deve…. Ma in un Dio diverso,crocifisso e solidale.Allora anche un ebreo..può "perdonare Dio" per l'Olocausto
De Lubac:”Signore,tu sei il più solo di tutti,eppure sei tutto in tutti”
La più grande infedeltà non è l’incarnazione,seppur drammatica,ma la mondanizzazione.

Turoldo:”Sappiamo Signore ,io e te, che sono inganni……e sappiamo che non potrò ingannarmi ancora”.
Barattare falsità interiori  in verità liberanti è bestemmia totale,contro Dio e l’uomo.

Bernanos:”Il più difficile dei problemi è dare al mondo degenerato,la volontà o anche soltanto il gusto della salvezza”.
Non avere tale desiderio… vuol dire essere già morti ed esserlo per sempre. Generare  guerre e ingiustizie.

A.Pierre:”In guerra gli uomini che si ammazzano non si conoscono,ma i loro capi si…. E sono pronti a firmare la loro pace stringendosi la mano,mentre l’altra regge un bicchiere di champagne”.

Sui fiumi del mondo piangeremo per sempre?Attaccheremo le nostre cetre sui salici piangenti?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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